L’insegnamento

L’insegnamento

 

L’insegnamento costituisce per il Martinista il nutrimento grazie a cui farà crescere il germe ricevuto in occasione dell’iniziazione. La base degli insegnamenti martinisti è costituita dagli scritti da Louis-Claude de Saint-Martin e di Martinès de Pasqually.

Tra i soggetti proposti alla riflessione troviamo:

• I simboli mistici - I cicli dell’umanità

• La natura tripla dell’uomo - La civilizzazione e lo stato ideale

• Lo studio esoterico della Genesi - Arte, musica e linguaggio

• Il libero arbitrio ed il destino - La rigenerazione mistica

• La legge quaternaria - Il mondo elementare

• Riconciliazione e reintegrazione - Il mondo degli Orbi

• I mondi visibile ed invisibile - Il mondo dell’Empireo

• I sogni e l’iniziazione - L’angelologia

• La scienza dei numeri - La Qabbalah

• La preghiera - Meditazioni sui sephiroth

 

Nei loro lavori, i Martinisti non fanno uso né di teurgia né di magia, poiché si conformano all’ideale del Filosofo Incognito: «Condurre lo spirito dell’uomo attraverso uno via naturale, alle cose soprannaturali che gli appartengono di diritto, ma di cui ha perduto totalmente l’idea, sia a causa del suo degrado che a causa dell’istruzione sbagliata dei suoi istitutori.» Per questo, è inutile accumulare un sapere intellettuale, poiché per avanzare sulla via della reintegrazione, «non è la testa, ma il cuore, che bisogna rompersi».

Nel suo lavoro il Martinista adopera due libri, uno dei quali è Il Libro della Natura, e l’altro Il Libro dell’Uomo. La natura è il vero corno dell’abbondanza per il vostro stato attuale...in effetti essa è il punto di congiunzione di tutte le virtù create...Così, tutte queste virtù divine, ordinate dal grande principio per cooperare alla riabilitazione degli uomini, esistono sempre intorno a noi. La Saggezza Divina ha seminato i simboli delle sue virtù intorno a noi, per condurci a raccoglierle. Così, la natura costituisce per l’Iniziato un immenso serbatoio di conoscenze.

 

Il secondo libro affidato alla meditazione del Martinista è Il Libro dell’Uomo. Per lui è il libro essenziale. Secondo Saint-Martin, l’uomo è il «solo libro scritto dalla mano di Dio» ; in lui si trovano scritte tutte le leggi dell’universo e «tutte queste verità importanti e fondamentali (esistono) in tutti gli uomini prima di esistere in qualsiasi libro». L’uomo deve prima di tutto cercare in se stesso.

La lettura del Libro dell’Uomo porta dunque all’introspezione e permette di rivolgersi verso il centro dell’essere, il cuore. Il cuore, ci dice Saint-Martin, «è l’organo ed il luogo in cui si recano tutte le nostre facoltà ed in cui manifestano la loro azione; e poiché queste facoltà fanno parte di tutti i regni che ci costituiscono, cioè il corporeo, lo spirituale ed il divino...», il cuore è «l’incontro e l’espressione continua dell’anima e dello spirito».

Questo rivolgimento dell’essere verso il proprio centro, questa contemplazione interiore, è la vera preghiera, poiché «impregna la nostra anima di questo incanto sacro, di questa magia divina, che è la via segreta di tutti gli esseri».

 

Il lavoro dell’Uomo di Desiderio provoca una trasformazione interiore, un ingravidamento spirituale portatore di una promessa di rinascita interiore. Il Vecchio Uomo deve cedere il posto all’Uomo Nuovo. Quest’Uomo Nuovo, una volta nato, passerà attraverso tutti gli stadi dell’evoluzione, fino a raggiungere la sua completa maturità. Divenuto Uomo-Spirito, potrà compiere il suo Ministero. In questa missione adempirà quella che era la sua missione primitiva, cioè essere l’intermediario attivo tra Dio e l’Universo. Sarà ristabilita la comunicazione tra l’alto e il basso, e la Terra potrà trovare il sabbat. L’uomo potrà partecipare alla reintegrazione del Tutto nell’Uno e ridiventerà il Tempio di Dio: «Uomini di pace, uomini di desiderio, tale è lo splendore del Tempio in cui un giorno avrete il diritto di prendere posto. Un simile privilegio non deve stupirvi, tanto più che potete cominciare a costruirlo quaggiù, e potete anche ornarlo in tutti gli istanti della vostra esistenza... Ricordatevi che, secondo l’insegnamento dei saggi, le cose che sono in alto sono simili a quelle che sono in basso; e sappiate che potete concorrere voi stessi a questa somiglianza, facendo in modo che le cose che sono in basso siano come quelle che sono in alto».

La parola Eptade viene dal greco Hepta, che designa il numero sette. Un’Eptade è dunque un Organismo locale diretto da sette Ufficiali o responsabili. L’Ordine Martinista Tradizionale conta numerose Eptadi nel mondo. Il lavoro in Eptade è condotto nella più stretta regolarità tradizionale e le iniziazioni vengono conferite con la presenza fisica ed effettiva del candidato, da Ufficiali debitamente iniziati, secondo gl’imperativi della Tradizione martinista. Questa forma d’affiliazione è aperta a coloro che possono assistere alle riunioni chiamate conventicoli, tenute una volta al mese presso la sede dell’Eptade locale.

Bisogna però sottolineare un punto importante: possono sollecitare la loro ammissione a un’Eptade locale dell’O.M.T. solo i membri attivi e regolari dell’Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce, affiliati a una Loggia, Capitolo o Pronaos, che siano stati iniziati al primo grado del Tempio.