Sulla Soglia
Un’introduzione per chi si avvicina ai portali dell’Ordine
(versione scaricabile)
Agli albori del terzo millennio, gli enormi progressi compiuti dall’umanità nella sfera materiale non le hanno procurato la felicità e non le hanno consentito neppure di guardare al futuro con serenità: guerre, carestie, epidemie, catastrofi ambientali, crisi sociali e attacchi alle libertà fondamentali sono flagelli che contraddicono la speranza che l’umanità aveva riposto nel proprio futuro. Di fronte a tali e tante incertezze, numerose persone si sentono impotenti, provano la sensazione che la felicità alla quale aspirano sia illusoria. Ciononostante, dipende solo dagli esseri umani che la Terra diventi un luogo dove ognuno trovi un proprio spazio esistenziale e possa vivere felice, a contatto con gli altri. Ciò presuppone che gli esseri umani esprimano il meglio di se stessi e dimostrino saggezza nelle proprie scelte.
Il senso della Vita
Prima o poi le persone si interrogano sul senso della vita: è il risultato della casualità o è parte di un Piano Divino? Ha uno scopo specifico o si limita semplicemente a essere? Possiamo conferire alla vita una maggiore coerenza con le nostre aspettative o essa agisce in modo cieco e arbitrario? Si dissolve con la morte o prosegue in un aldilà?
Molte volte questa ricerca conduce a due posizioni opposte. Alcuni abbracciano il concetto che l’essere umano è abbandonato a se stesso durante la propria esistenza, e che il vivere quotidiano è condizionato solo da circostanze, a volte favorevoli, altre volte sfavorevoli. Altri invece finiscono col ritenere che la nostra presenza sulla Terra abbia una finalità e che possiamo agire sul nostro destino. Senza esserne a volte consapevoli, gli appartenenti a questa seconda categoria sono aperti a un approccio spiritualistico, cioè aspirano a capire “il senso della propria esistenza”.
Se decidiamo di preferire un approccio spiritualistico della vita, si offrono a noi diverse strade. Alcuni intraprendono una ricerca solitaria: meditano da soli, frequentano conferenze, leggono svariati libri, navigano in Internet. Altri preferiscono seguire una delle grandi religioni e vivere la propria fede tramite il credo che queste trasmettono. Altri invece fanno parte di questo o quel movimento New Age sorto negli ultimi decenni.
Nell’ambito della ricerca interiore qualunque approccio è rispettabile, purché non avvenga a scapito della persona interessata e contribuisca davvero al suo benessere. Ma bisogna essere prudenti perché ci sono numerosi guru e sedicenti maestri spirituali che abusano della credulità di ricercatori sinceri, con conseguenze nefaste in termini di delusione e disinganno. Si tratta comunque di un pericolo relativo se paragonato ai fondamentalismi religiosi, che costituiscono una devianza estrema rispetto alle religioni dalle quali pretendono di derivare.
Il concetto di Dio
Per i Rosacrociani, Dio è l’Intelligenza, la Coscienza, l’Energia, la Forza cosmica che permea tutto l’universo e tutto ciò che è racchiuso nei piani visibili e invisibili. Come tale, Egli è per noi incomprensibile e inconoscibile; si esprime attraverso l’universo, la natura e l’essere umano per mezzo di leggi fisiche e metafisiche che possiamo studiare, capire e applicare per il nostro maggior benessere.
A proposito di umanesimo
Un autentico spiritualista è anche un umanista. Vale a dire, ama l’essere umano e ha fede in lui. Amare l’essere umano non significa necessariamente amare tutti gli esseri umani singolarmente, anche se questo sarebbe l’ideale, bensì comportarsi come se li amassimo riconoscendo in ognuno la qualità di membri della fratellanza umana. Avere fede nell’essere umano significa coltivare la convinzione che egli può migliorare sia se stesso sia il mondo, il che presuppone di aver fiducia nella propria capacità di compiere il bene nei confronti di se stesso e degli altri.
Aperto al mondo, il vero umanista è ottimista nei confronti della natura umana. Benché si renda perfettamente conto delle debolezze e delle imperfezioni degli esseri umani, egli è convinto che questi sono in grado di superarsi e di esprimere il meglio di se stessi, come pure di agire nell’interesse comune. Naturalmente si può avere questa convinzione senza essere uno spiritualista e dobbiamo altresì ammettere che il solo fatto di credere in Dio non ci rende migliori. Tuttavia, chiunque ritenga che l’umanità sia espressione di un processo che ha caratteristiche divine e costituisca un’unica famiglia di anime sarà più propenso a rispettare gli altri e a adoperarsi per il loro benessere. Va anche rilevato che la fede, nella sua espressione più positiva, è un vettore di benevolenza e di fratellanza, quindi di umanesimo.
Ecologia e spiritualità
Non possiamo ignorare che il nostro pianeta è gravemente malato: il suolo, l’acqua e l’aria sono inquinati in numerose regioni; foreste intere sono distrutte quotidianamente; centinaia di specie vegetali e animali sono in via di estinzione e alcune sono già scomparse; i ghiacciai dell’Artico e dell’Antartico si stanno sciogliendo a una velocità allarmante, preludio di un aumento del livello dei mari e degli oceani... La situazione è quindi preoccupante.
La maggior parte dei disastri ecologici sono attribuibili all’essere umano, che ha sviluppato la tecnologia a scapito dell’ambiente, ha sfruttato eccessivamente la natura per scopi commerciali e trascura l’importanza degli ecosistemi. Se continuiamo su questa strada, la Terra diventerà a medio termine invivibile per tutti. Pertanto siamo d’accordo con ciò che ha dichiarato lo scrittore e politico francese André Malraux: «Il XXI secolo sarà spirituale o non sarà per nulla».
Non vi è dubbio che la Terra sia un capolavoro della Creazione. Non solo ospita la vita nelle sue molteplici e svariate forme, ma è anche il luogo dove è stato originato l’essere umano, il quale non ha cessato di evolversi in coscienza e intelligenza da quando è apparso. In termini mistici, la Terra è la culla della civiltà umana e consente a miliardi di anime di portare a termine la loro evoluzione spirituale, perciò è un vero e proprio santuario.
Il risveglio dell’anima
Le osservazioni precedenti pongono la problematica della nostra presenza sulla Terra, che riteniamo non sia il frutto del caso, ma un obiettivo ben preciso da perseguire. Infatti, viviamo allo scopo di evolvere spiritualmente, ossia di acquisire gradualmente la coscienza della nostra natura divina e di esprimerla attraverso le nostre parole, i nostri pensieri e le nostre azioni.
Numerosi saggi e pensatori del passato hanno incoraggiato l’essere umano a perfezionarsi, il che implica il risveglio delle virtù intrinseche all’anima umana in ciò che vi è di più divino in essa: la tolleranza, l’umiltà, la generosità, la non violenza, la benevolenza... Non vi è dubbio che se tutti perseguissero questo ideale di perfezione, anche senza necessariamente raggiungerlo, la Terra non sarebbe più un luogo dove prevarrebbero la povertà, l’ingiustizia, l’esclusione, l’oppressione e tanti altri mali, ma un mondo dove ognuno sarebbe felice di vivere e di adoperarsi per la propria felicità e per quella altrui.
Dopo aver premesso che abitiamo sulla Terra per realizzare la nostra natura divina ed esprimerla attraverso il nostro comportamento, possiamo chiederci qual è lo scopo di risvegliare il meglio di noi stessi. Per rispondere a questa domanda, basti pensare al fastidio che proviamo in presenza di una persona intollerante, egoista, orgogliosa... Riflettiamo quindi su ciò che sentiamo interiormente, quando ci comportiamo con intolleranza, egoismo, orgoglio... In entrambi i casi un tale atteggiamento crea rapporti di forza, ci mette a disagio e svilisce il concetto che abbiamo di noi e degli altri.
Un nostro atteggiamento profondamente negativo provoca malessere e alimenta una “cattiva coscienza”, in quanto l’anima aspira “al bene, al buono e al vero”, come ci riferisce il filosofo greco Platone. Notiamo inoltre che qualsiasi persona ammira chi dimostra saggezza nei suoi giudizi e nel suo comportamento. Quindi migliorare se stessi sul piano umano non è importante solo dal punto di vista spirituale: questo miglioramento aiuta anche a diventare persone più gradevoli nei confronti di coloro che incontriamo nella vita quotidiana.
Il dominio di sé
Avrete certamente osservato che si parla molto da alcuni anni di “sviluppo personale”. Vi è un numero sempre maggiore di persone che sentono il bisogno di gestire le proprie emozioni, dominare le paure, i timori e le ansie, acquisire maggiore fiducia e sicurezza in se stesse, trarre miglior profitto dalle proprie competenze, doti e talenti ecc. Tuttavia, i metodi proposti per raggiungere tali obiettivi si riducono spesso a processi meramente psicologici, con effetti temporanei e limitati.
È certamente legittimo desiderare il proprio sviluppo personale, ma il miglior modo per conseguirlo è lavorare al potenziamento delle facoltà inerenti all’anima. Ovvero, imparare a conoscere se stessi e ad agire di conseguenza nell’esistenza quotidiana. Così facendo, acquisiamo gradualmente coscienza della nostra personalità profonda e comprendiamo che la serenità che ricerchiamo risiede nel dominio di sé. Infatti, colui che è giunto a controllare i propri pensieri, le emozioni, le parole e le azioni è diventato il maestro della propria vita e ha appreso come renderla felice e utile anche per gli altri.
Giunti a questo punto, le proponiamo di riflettere sulle seguenti domande:
- Si ritiene spiritualista, nel senso che abbiamo definito in precedenza?
- Pensa che la vita sulla Terra persegua uno scopo trascendentale?
- Pensa che l’essere umano possa agire sul proprio destino e renderlo più consono alle proprie aspettative?
- Si sente umanista o aspira a esserlo?
- Accorda importanza all’ecologia?
- Sente il desiderio o il bisogno di perfezionarsi sul piano umano?
- Pensa che si possa imparare a conoscere meglio se stessi, e così facendo adoperarsi per il proprio sviluppo personale?
L’Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce A.M.O.R.C.
Se ha condiviso affermativamente la maggior parte delle domande precedenti e si sente in armonia con le idee che abbiamo presentato finora, vuol dire che è un “mistico”, nel senso più nobile di questo termine. Probabilmente significa che si sente pronto ad andare oltre nella ricerca della conoscenza e della saggezza. Questa può sicuramente essere condotta da soli, ma è più semplice e più agevole seguire un metodo.
Essere membro dell’A.M.O.R.C. significa:
Condurre una ricerca spiritualistica
Il membro sente la necessità di capire meglio il significato profondo dell’esistenza e di condurre una ricerca basata sullo studio delle leggi divine così come si manifestano nell’universo, nella natura e nell’essere umano. La ricerca rosacrociana è quindi spiritualistica, ma non necessariamente religiosa, non riveste un carattere dogmatico e non è basata su un credo particolare.
Lavorare alla costruzione di un mondo più umanistico
L’A.M.O.R.C. non è solo spiritualistico, cioè un movimento che si occupa solo dell’esistenza di una dimensione spirituale; è anche profondamente umanistico. In altre parole, divulga una filosofia che ha come scopo la felicità di tutte le persone, indistintamente. Per questo motivo si aspetta che i suoi membri si comportino, non come rappresentanti di una specifica cittadinanza, bensì come cittadini del mondo. Infatti, l’umanesimo rosacrociano considera l’intera umanità come un’unica e identica famiglia di anime.
Studiare un insegnamento mistico, tradizionale e impersonale
I membri dell’A.M.O.R.C. studiano un insegnamento che può essere a ragion veduta descritto come “mistico”, poiché si riferisce ai misteri dell’esistenza. Inoltre, è “tradizionale”, ossia risale alla più lontana antichità e affonda le sue radici nella Tradizione Primordiale. Infine, è impersonale, nel senso che non è il prodotto delle idee di uno o più «guru», ma il risultato di una conoscenza che si è tramandata in maniera collegiale attraverso i secoli, da una Scuola di Misteri all’altra.
Trarre beneficio da una formazione iniziatica, sia scritta che orale
L’insegnamento rosacrociano è “iniziatico”. In altre parole, è trasmesso progressivamente, grado dopo grado, in modo tale che ogni membro possa assimilarlo interiormente e arricchire, per mezzo della conoscenza acquisita, una parte essenziale della propria anima. Questa trasmissione avviene sia per iscritto, attraverso monografie da studiare a casa, sia oralmente sotto forma di lavori collettivi che si svolgono in seno a gruppi locali.
Abbracciare una filosofia sia teorica che pratica
Per definizione, l’A.M.O.R.C. è un movimento filosofico, nel senso che coltiva l’“amore della saggezza”, definizione letterale della parola “filosofia”. Ma la filosofia rosacrociana non si limita a trasmettere un insegnamento meramente teorico. Partendo dal principio che lo scopo dell’essere umano è acquisire il dominio della propria vita per renderla la più coerente possibile con le sue aspettative, essa ha un carattere eminentemente pratico. In questo, l’adagio “avere la testa in cielo e i piedi per terra” si applica perfettamente ai Rosacrociani.
Lavorare per la realizzazione interiore e lo sviluppo personale
L’insegnamento dell’A.M.O.R.C. non si prefigge di arricchire la mente per mezzo di una conoscenza meramente intellettuale, in quanto ciò non avrebbe alcun valore pratico. È piuttosto indirizzato a risvegliare le facoltà e le qualità dell’anima, risveglio che è il fondamento della realizzazione interiore. Al tempo stesso mira allo sviluppo personale, poiché consente di esprimere gradualmente i talenti, le doti e le competenze che ognuno possiede necessariamente allo stato latente.
Essere parte di una fraternità mondiale e cosmopolita
L’A.M.O.R.C. è presente in tutto il mondo con numerose sedi che coprono territori geografici di lingua comune (francese, inglese, tedesca, italiana ecc.). Si tratta quindi di un movimento internazionale che riunisce uomini e donne di diverse nazionalità e di varie religioni.
Queste sono le caratteristiche dei Rosacrociani in tutto il mondo. Ciononostante, ognuno ha il proprio modo di comprendere, interpretare e vivere interiormente l’insegnamento conformemente al suo moto: “La più ampia tolleranza nella più rigorosa indipendenza”.
Diventare membro dell’A.M.O.R.C.
Dopo aver letto questo opuscolo, se ritiene che l’affiliazione all’A.M.O.R.C. possa soddisfare la sua ricerca personale, la invitiamo a visitare la sezione “Ammissione” e seguire le istruzioni indicate.
PRESENTAZIONE GENERALE
Simbolo
Una croce color oro con una rosa rossa nel centro; la croce rappresenta il corpo umano e la rosa l’anima in evoluzione. Quindi non ha alcuna connotazione religiosa.
Natura
Movimento filosofico, iniziatico e tradizionale, non religioso e apolitico, aperto a uomini e donne, senza distinzione di religione o classesociale.
Motto
“La più ampia tolleranza nella più rigorosa indipendenza”.
Scopo
Perpetuare gli insegnamenti filosofici che i Rosacroce si sono trasmessi attraverso i secoli, relativamente ai misteri dell’universo, della natura e dell’essere umano.
L’A.M.O.R.C. nel mondo
È presente in oltre cento paesi, nei cinque continenti.
Origine tradizionale
La Tradizione rosacrociana risale all’antico Egitto e alle Scuole di Misteri della XVIII dinastia (circa 1500 a.C.). In queste Scuole, la cui esistenza è oggi riconosciuta dalla maggior parte degli storici ed egittologi, alcuni Iniziati si riunivano per studiare i misteri della Creazione, da cui deriva la parola “misticismo”, che significa “studio dei misteri”. Nel corso dei secoli, questo studio diede origine a una Gnosi che fu successivamente trasmessa all’antica Grecia, all’Impero romano, quindi all’Europa del Medioevo, per essere infine raccolta dai Rosa-croce nel Seicento.
Origine storica
Storicamente i Rosacroce si fecero conoscere nel Seicento, con la pubblicazione in Germania di tre manifesti: la Fama Fraternitatis (1614), la Confessio Fraternitatis (1615) e Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz (1616). Nel 1623 si resero noti in Francia per mezzo di un manifesto affisso nelle strade di Parigi: “Noi, Deputati del Collegio supremo dei Fratelli della Rosa-Croce, facciamo soggiorno visibile e invisibile in questa città...”. Nel marzo 2001, l’A.M.O.R.C. ha pubblicato un quarto manifesto, la Positio Fraternitatis Rosae Crucis, seguito nel gennaio 2014 dalla Appellatio Fraternitatis Rosae Crucis e nel 2016 dalle Nuove nozze chimiche di Christian Rosenkreutz. Sin dall’inizio del XX secolo l’A.M.O.R.C. patrocina l’Ordine Martinista Tradizionale, un movimento esoterico risalente al filosofo mistico francese Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803).
Rinascita
Nel 1909, Harvey Spencer Lewis (1883-1939), un americano studioso di esoterismo che compiva da diversi anni ricerche sui Rosacroce, si recò in Francia a Tolosa – dove l’Ordine era praticamente in letargo per incontrare alcuni Rosacroce francesi. Qui fu iniziato all’Ordine e gli fu affidata la missione di riattivare l’A.M.O.R.C. negli Stati Uniti allo scopo di reintrodurlo successivamente in Europa quando le circostanze sarebbero state più favorevoli. Infatti, dopo pochi anni sarebbe scoppiata la Prima guerra mondiale. Harvey Spencer Lewis portò a buon fine la missione e diede all’Ordine il nome di Antiquus Mysticusque Ordo Rosae Crucis (Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce), evidenziandone così le origini storiche e tradizionali. Nei decenni che seguirono la Seconda guerra mondiale, l’A.M.O.R.C. riprese le proprie attività a pieno titolo.
L’attuale struttura
L’A.M.O.R.C. è oggi presente nella maggior parte delle nazioni, suddiviso in varie giurisdizioni: ognuna si estende oltre i confini nazionali e abbraccia i paesi dove si parla la stessa lingua. Quindi esiste una giurisdizione di lingua italiana, ma anche inglese, francese, tedesca, spagnola, scandinava, ecc. La sede di ogni giurisdizione, tradizionalmente chiamata “Grande Loggia”, è guidata da un Gran Maestro eletto dal Consiglio Supremo con un mandato rinnovabile di cinque anni. Nel complesso, l’Ordine è supervisionato da questo Consiglio, composto dai Gran Maestri di tutte le giurisdizioni e posto sotto la Presidenza dell’Imperator – il responsabile supremo dell’Ordine (anch’egli eletto per un mandato rinnovabile di cinque anni). Il termine «Imperator», già impiegato nei secoli passati, deriva dal latino imperare sibi, ossia “padroneggiare se stesso”.
La Giurisdizione di Lingua Italiana
La presenza dell’Ordine in Italia risale al 1919, quando Harvey Spencer Lewis, nella sua funzione di Imperator, installa Dunstano Cancellieri come Gran Maestro, incarico che coprirà, nonostante il periodo di difficoltà dovuto al conflitto bellico, fino al 1949, anno della sua transizione. Successivamente l’A.M.O.R.C. ha continuato ininterrottamente le sue attività attraverso una catena di Gran Maestri, quali Giuseppe Cassarà, Irene Zaccaria e Rolando Petterson. Nel 1993, con l’installazione di Jean-Philippe Deterville, la Giurisdizione si costituisce giuridicamente in Italia, con sede a Milano e successivamente a Ornano Grande, in provincia di Teramo. Dal 2008 il Gran Maestro è Claudio Mazzucco. L’A.M.O.R.C. ha ottenuto il riconoscimento, da parte della Prefettura di Teramo, prima della Personalità Giuridica e successivamente la trasformazione in Fondazione di partecipazione.
L’insegnamento
In passato l’insegnamento dei Rosacroce era trasmesso oralmente nel corso di riunioni che si tenevano in località segrete. Per questa ragione l’Ordine è stato spesso considerato una società segreta. A partire dal 1909, l’insegnamento è stato messo per iscritto ed è presentato sotto forma di “monografie” suddivise in dodici gradi, ognuno dei quali è dedicato allo studio di un’importante tematica mistica: la natura del Divino, l’origine dell’universo, la struttura della materia, i concetti di tempo e di spazio, le leggi della vita, lo scopo dell’evoluzione, l’anima umana e i suoi attributi, le fasi della coscienza, i fenomeni psichici, i misteri della morte e dell’aldilà, la reincarnazione, il simbolismo tradizionale, ecc. Inoltre, l’insegnamento comprende anche un certo numero di esercizi dedicati all’apprendimento delle tecniche fondamentali del misticismo: la concentrazione, la meditazione, il rilassamento, la creazione mentale, l’alchimia spirituale…
Riunioni fraterne
Oltre alle monografie da studiare a casa propria, i membri che lo desiderano possono riunirsi presso le sedi locali tradizionalmente denominate Logge, Capitoli, Pronaoi o Atria e partecipare a lavori collettivi. Lo scopo di queste riunioni è incoraggiare il libero scambio di vedute su temi filosofici e culturali. Nelle Logge vengono inoltre conferite le Iniziazioni rosacrociane, non obbligatorie, ma consigliate in virtù della loro importanza spirituale. L’A.M.O.R.C. organizza conferenze, seminari e convegni che consentono ai membri di incontrarsi a livello regionale, nazionale e persino mondiale.
L’Università Rosa-Croce Internazionale (URCI)
Desideroso di contribuire alla cultura contemporanea, l’A.M.O.R.C. patrocina un’università interna, conosciuta sotto il nome di Università Rosa-Croce Internazionale (in Italia: Accademia Rosa-Croce). Costituita da membri dell’Ordine specializzati in vari rami della conoscenza, si dedica alla ricerca in diversi settori come: egittologia, astronomia, psicologia, medicina, informatica, musica, fisica, ecologia, arte e tradizioni esoteriche del passato.