1 - Atlantide

La storia sacra della RosaCroce

Episodio 1 - Atlantide

 

Per secoli gli studiosi hanno dibattuto sull'esistenza di una civiltà avanzata con una vasta conoscenza tecnologica, scientifica e spirituale.

Molte delle prime informazioni registrate nella storia provengono dal filosofo ateniese Platone, le cui famose opere, il Crizia e il Timeo, includono racconti di questa antica e avanzata società. Secondo Platone, Atlantide era un'enorme isola nell'Oceano Atlantico che si riteneva essere stata creata dal dio greco Poseidone.

Nel Crizia, il filosofo descrisse i valori fondanti della società degli Atlantidei. Questi disprezzavano tutto tranne la virtù, preoccupandosi poco delle contingenze materiali, e tributando poca importanza al possesso di oro e altre proprietà, che ritenevano essere solo un fardello.

Non erano inebriati dal lusso, né la ricchezza li privava del loro autocontrollo, ma erano sobri e vedevano chiaramente che tutti questi beni sono incrementati dalla virtù e dall'amicizia reciproca.

Si narra che il dio greco del mare avesse nominato dieci re quando aveva stabilito l'ordine ad Atlantide, ognuno con la propria divisione, e all'interno della propria città questi re avevano il controllo assoluto sui cittadini e sulle leggi, potendo punire e persino uccidere a piacimento.

Alcuni credono che questa fosse la culla della tradizione primordiale che fluisce nella tradizione rosacrociana. La leggenda racconta che il primo re d'Egitto fu scelto tra gli Atlantidei e più tardi, Thutmosi III, oltre a servire come faraone insieme a Hatshepsut, organizzò le scuole misteriche come un unico ordine.

Thutmosi III era una personalità di grande capacità di controllo e organizzazione.

Una delle cose a cui era molto interessato erano le classi già operanti che riguardavano il misticismo, le quali indagavano i misteri della vita, e che organizzò in una sola classe stabile partendo da gruppi disparati. Egli non interferì con il pensiero del popolo egizio, il quale venerava molti dei.

L'incredibile dettaglio di talune descrizioni è spesso attribuito all'immaginazione da coloro che non sono interessati ai misteri esoterici del passato antico, tuttavia Platone si dimostra concreto nella sua rappresentazione, e arriva persino a descrivere il paesaggio, l'architettura e le infrastrutture atlantidee, sottolineando il loro uso avanzato dell'acqua.

Egli afferma: "Quanto alle fonti, quella della sorgente di acqua fredda e quella di acqua calda, che scorrevano in grande abbondanza, ognuna straordinariamente adatta all'uso per la gradevolezza e la virtù delle acque, essi le utilizzavano disponendo attorno edifici e piantagioni di alberi adattia quelle acque, e installandovi intorno cisterne, alcune a cielo aperto, altre coperte usate in inverno per i bagni caldi; da una parte quelle del re, dall’altra  quelle dei privati, che erano tenuti separati, altre ancora per le donne, altre per i cavalli e per le bestie da soma, attribuendo a ciascuna la decorazione appropriata".

Platone sosteneva che le sue informazioni derivavano dall'opera di Solone, che visse nel VII e VI secolo a.C. I resoconti non finiscono con Platone, tuttavia, in quanto vi sono riferimenti di Erodoto, Plutarco, Proclo e molti altri pensatori greci di epoca successiva.

Atlantide fiorì per millenni, fino a quando decadde a causa della corruzione, delle guerre, della superstizione e infine scomparve ad opera di un cataclisma. Nel 1600 fu Francesco Bacone, un pioniere scientifico e filosofico dell'epoca e guida dei rosacrociani, che utilizzò l'idea di una civiltà ideale nell’opera utopica "la nuova Atlantide".

Ancora oggi c'è un grande desiderio da parte della coscienza collettiva di rinvenire la civiltà sottomarina perduta conosciuta come Atlantide.

Diversi frammenti di verità su di essa sono stati oggetto di innumerevoli fumetti, romanzi, film e spettacoli televisivi. La leggenda persiste, e la loro antica conoscenza e gli alti ideali continuano ad essere tramandati dalla tradizione esoterica; ma ciò che il pensiero corrente non riconosce è il destino della conoscenza sacra, che fu quasi perduta quando Atlantide fu distrutta.

Ci sono diverse teorie, che vanno da una grande inondazione, all’eruzione di vulcani, e anche all'uso improprio di tecnologia altamente avanzata.

I sopravvissuti di Atlantide potrebbero aver trasmesso la loro saggezza ad un'altra società? Anche se un gruppo di ricercatori colloca gli inizi storici dei rosacrociani nel XVII secolo, noi siamo dell'opinione che la nascita di questo movimento risalga a molto più lontano.

Tale era la convinzione dell'alchimista tedesco Michael Maier. Nell’opera "Silentium post clamores" descrisse il rosacrocianesimo come sorto dagli Egizi, dai Bramini, dai misteri di Eleusi e Samotracia, dai magi di Persia, dai Pitagorici e dagli Arabi.

Tali scuole misteriche, che fungevano sia da università che da monasteri, custodivano la saggezza. Queste scuole conobbero una particolare fioritura sotto il regno di Akhenaton, soprattutto dopo che introdusse il concetto di monoteismo. La religione egizia è particolarmente intrigante a causa delle sue scuole misteriche.

La figura di Hermes Trismegisto deve parte della sua origine all’Egitto, al dio Thoth, e parte al dio greco Hermes. Secondo Christian Rebisse, nel pantheon egizio Thoth godeva di una fama speciale; era rappresentato come un uomo dalla testa di ibis o come un babbuino dotato di tavolozza, bacchetta e papiro.

Egli era sempre pronto a trascrivere la parola di Ra. Era l'epitome stessa dello scriba. Fu descritto come l'inventore dei geroglifici. Thoth era il protettore degli scribi, il maestro della medicina, dell'astronomia e delle arti. Conosceva i segreti della magia - era l'iniziatore.

Nel nuovo regno, sotto Akhenaton, l'antico pantheon fu abolito e fu istituito il culto di Aton. Ciononostante, Thoth conservò alcune prerogative durante il regno del faraone. Dopo la scomparsa del fondatore del monoteismo egizio, Thoth riacquistò il suo riconoscimento come saggio onnisciente e ierofante dei più intimi segreti.

Durante questo periodo, gli scritti di carattere occulto divennero importanti. Harvey Spencer Lewis, noto rosacrociano, scrittore, mistico, fondatore negli USA dell'Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce e suo primo Imperator, considerava Thutmosi III il faraone che diede il via a questo periodo come organizzatore della scuola iniziatica che poi diede origine alla Rosa-Croce.

La conoscenza occulta degli egizi era considerata segreta; era trasmessa nelle Case della Vita, a volte chiamate Scuole del Mistero, che erano annesse ad ogni tempio.

Era ben documentato da Erodoto e Platone che le tradizioni greche dovevano molto ai sacerdoti egizi. Entrambi avevano visitato l'Egitto e scoprirono molte somiglianze nei loro pantheon. Esisteva una radicata tradizione che sosteneva che i grandi saggi dell'antica Grecia ottenessero la loro conoscenza dai maestri egizi.

Si sosteneva che molti di loro fossero stati iniziati ai misteri, assicurando così la trasmissione del sapere egizio nel mondo greco.

Durante il periodo della dinastia tolemaica in Egitto, e all'inizio dell'era comune, gli insegnamenti delle scuole misteriche egizie cominciarono ad emergere in una forma ellenizzata che abbiamo ricevuto con il nome di Corpus Hermeticum, probabilmente scritto nel II secolo d.C., e attribuito alla figura sincretistica di Hermes Trismegisto.

Oltre a ispirare una grande mole di pensiero filosofico e mistico, il Corpus Hermeticum fu adottato come libro sacro dai Sabei di Harran.

Abbiamo le prime copie in arabo della tavoletta di smeraldo di Hermes Trismegisto, un testo che assunse un posto importante nella tradizione ermetica e alchemica nel sesto o settimo secolo. Venne rinvenuta in un'opera attribuita ad Apollonio di Tiana, un filosofo e taumaturgo del primo secolo d.C.

In questo libro Apollonio racconta come ha scoperto la tomba di Hermes. Egli sosteneva di aver trovato in un sepolcro un vecchio uomo seduto su un trono che reggeva una tavoletta color smeraldo sulla quale appariva il testo della famosa tavola di smeraldo.

Davanti a lui c'era un libro di segreti che spiegava i misteri della creazione degli esseri e la conoscenza delle cause di tutte le cose. Intorno al IX secolo, Ibn Wahshiyya, in un trattato intitolato "la conoscenza dell'occulto svelato" presentò molti alfabeti occulti attribuiti a Hermes.

Fece anche riferimento alle quattro classi di sacerdoti egizi discendenti da Hermes, compresa una classe che discendeva dalla sorella di Hermes Trismegisto. Anche la magia occupava una posizione centrale nella vita araba.

L'Islam faceva uso di lettere magiche molto simili alla cabala ebraica per penetrare i segreti del Corano. Inoltre, la magia araba, di cui Christian Rosenkreutz ci informò molto più tardi, era molto varia e comprendeva una vasta gamma: astrologia, medicina, talismani, ecc. L'astrologia era sempre presente nel mondo islamico.

L'eredità di Hermes Trismegisto è molteplice. I suoi tesori, l'alchimia, la magia e l'astrologia costituiscono elementi essenziali dell'esoterismo tradizionale e hanno attraversato molte civiltà.

Tuttavia, queste ultime hanno sempre considerato l'Egitto come la madre di tutte le tradizioni del Medioevo.

L'eredità antica penetrò in Occidente e all'epoca del rinascimento italiano assunse un nuovo aspetto nel costituire quello che viene generalmente chiamato esoterismo occidentale. Si sviluppò poi in particolar modo fino a raggiungere una soglia critica all’epoca della pubblicazione dei manifesti rosacrociani.