Riflessioni sull'anima
Chi si definisce spiritualista non può che ammettere l’esistenza dell’anima. È questo il caso di chi segue una religione o conduce una ricerca spirituale. Ed è senz’altro il caso dei Rosacrociani, che ritengono che ogni essere umano ne possieda una e che non possa essere considerato solamente l’insieme di un corpo fisico e dei processi mentali che gli permettono, tra le altre cose, di pensare. A questo proposito vogliamo ricordare che la Rosa-Croce, come simbolo tradizionale, non ha alcuna connotazione religiosa. Essa rappresenta il fatto che ogni individuo e corpo (la croce) e anima (la rosa). In altre parole, simboleggia la dualità dell’essere umano.
Ammettere l’esistenza dell’anima è un conto; sapere che in che cosa consista è un’altro. Secondo l’ontologia rosacrociana, in prima approssimazione possiamo dire che si tratta di un’energia spirituale. In quanto tale, impregna tutte le cellule del nostro corpo fisico, allo stesso modo in cui l’aria riempie tutte le stanze di una casa. È l’anima che ci rende... “animati”, nel senso che ci dà la vita. Ovviamente abbiamo la sensazione che il nostro organismo sia mantenuto in vita dalle cosiddette funzioni vitali e delle sostanze che le alimentano: l’aria che respiriamo, il nutrimento che assorbiamo, l’acqua che beviamo, eccetera. Ma senza l’influsso spirituale generato dalla nostra anima verrebbe a mancare una parte essenziale della nostra vitalità.
L’anima d’altro canto non si limita a rendere vitale il nostro corpo, è anche l’agente che fa di ciascuno di noi un essere non solo vivente, ma anche cosciente. In effetti la coscienza è un attributo dell’anima e non solamente un prodotto del cervello. Non è certamente nostra intenzione sottovalutare l’importanza di questo organo, che svolge un ruolo fondamentale poiché permette la percezione del mondo esteriore, il controllo delle funzioni volontarie e l’insieme dei processi mentali. Esistono tuttavia in noi delle facoltà subliminali che trascendono la nostra attività puramente cerebrale. Questo spiega come mai alcune persone, cadute in un coma profondo o addirittura in stato vegetativo continuino non solamente a sentire e talvolta a vedere, ma anche a pensare.
La questione che sorge rispetto all’anima è anche di sapere da dove proviene, quale è la sua sorgente. Da un punto di vista rosacrociano, è un’emanazione dell’Anima universale, che è in essenza perfetta. Come indica il suo nome, questa Anima pervade tutto l’universo e da’ vita a tutti gli esseri che lo popolano. Sulla terra, si esprime attraverso la natura e tutte le forme di vita che ne fanno parte. Più una creatura è evoluta, più l’Anima universale si manifesta attraverso le sue funzioni, le sue facoltà e i suoi attributi, il che spiega ad esempio perché uno scimpanzé sia infinitamente più intelligente e sensibile di un lombrico, il quale a sua volta è più avanzato di un ciuffo d’erba nella catena dell’evoluzione.
Dal momento che l’Anima universale è perfetta in essenza e che l’anima di ogni essere umano emana da essa, ci si può domandare perché l’uomo sia così imperfetto nella sua condotta. È perché non ha coscienza della sua perfezione latente e inoltre perché possiede il libero arbitrio, e di conseguenza può opporsi alla sua vera natura e commettere il male. Se viviamo sulla terra, è proprio perché dobbiamo prendere coscienza della nostra parte migliore e manifestarla attraverso i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni. In altre parole, viviamo sulla terra per evolvere spiritualmente, fino a quando la nostra anima-personalità, sotto l’impulso dell’Anima universale, raggiungerà lo stato di Saggezza, che nella tradizione rosacrociana viene definito “stato di Rosa-Croce”. Quando un essere umano riesce a raggiungerlo in una della sue vite su questa terrà non è più obbligato a reincarnarsi.
Serge Toussaint
Gran Maestro della Giurisdizione di Lingua Francese